Laurea magistrale a ciclo unico in giurisprudenza

Il corso di laurea è strutturato in modo da garantire allo studente l’acquisizione della cultura giuridica di base nazionale ed europea nonchè degli strumenti di base necessari all’aggiornamento delle proprie competenze anche attraverso l’approfondimento di conoscenze storiche che consentano di valutare gli istituti del diritto positivo tenendo conto dell’evoluzione degli stessi. L’obiettivo primario è quello di fornire le conoscenze necessarie per lo sviluppo di abilità specifiche nel campo del diritto, anche nella prospettiva della specializzazione professionale. La didattica è articolata in videolezioni e in attività collaterali che si svolgono in piattaforma (studio di casi pratici e sentenze), dirette a sollecitare il coinvolgimento degli studenti e a favorire l’acquisizione di un ampio lessico giuridico. La capacità di argomentazione e di soluzione di casi concreti viene affinata anche grazie alla redazione di elaborati scritti, dissertazioni orali per il tramite della web conference e dello streaming. Allo studio individuale si affiancano le attività di gruppo, volte a far acquisire capacità di argomentazione e comunicazione anche attraverso il ricorso alla tecnica dei processi simulati. All’insegnamento teorico si aggiungono i seminari di taglio pratico, anche a carattere interdisciplinare, finalizzati a facilitare la comprensione delle problematiche affrontate nelle videolezioni, anche in virtù del coinvolgimento di esperti esterni. L’acquisizioni di capacità critica, attitudine argomentativa e la familiarità di approccio al caso pratico agevoleranno l’accesso alle professioni ed ai servizi legali, in ambito pubblico e privato, nazionale e internazionale.

Il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza persegue l’obiettivo di assicurare una formazione giuridica di base supportata da un costante aggiornamento sulle tematiche più attuali e controverse, per assicurare, per ciascuna area di riferimento, il possesso di una sicura capacità di ragionamento, di analisi e di collegamento tra le varie fonti del diritto, di capacità di comprensione dei problemi, di approfondimento casistico, di qualificazione giuridica. Inoltre, è volto all’acquisizione di una metodologia – di studio, di interpretazione e di ricerca – applicabile in relazione agli sbocchi previsti, mediante un itinerario nel quale è inclusa la possibilità di personalizzare il percorso di studi mediante la valorizzazione di specifiche tematiche al fine di consentire al laureato di seguire le proprie inclinazioni individuali e i propri interessi. Sempre in un’ottica di avvicinamento alla dimensione operativa, tra gli insegnamenti opzionali sono presenti percorsi mirati a far acquisire la capacità di utilizzare l’inglese, anche nella sua variante specialistica. Il percorso di studio, pertanto, si sviluppa attraverso quattro anni comuni a cui fa seguito un quinto anno in cui lo studente può indirizzare i propri studi in una prospettiva fortemente interdisciplinare. Le attività formative del percorso di studio sono finalizzate sia alla formazione istituzionale per l’accesso alle carriere forensi tradizionali, quali il notariato, l’avvocatura, la magistratura, sia all’orientamento e all’inserimento dei laureati nel mondo dell’impresa pubblica e privata, nazionale ed internazionale, e della pubblica amministrazione.

Le attività formative che permettono il conseguimento dei CFU previsti per “Altre conoscenze utili per l’inserimento nel mondo del lavoro” consistono nella fruizione di corsi appositamente organizzati a tale scopo. Ognuno di questi corsi prevede almeno 10 ore di didattica online svolte mediante interventi sia di docenti dell’Ateneo sia di esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro e richiede, se non altrimenti previsto, la presentazione da parte dello studente, alla fine del corso, di un elaborato o il superamento di un test.

Gli studenti sono tenuti ad osservare le seguenti propedeuticità: diritto privato rispetto a: diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto processuale civile, diritto civile; diritto costituzionale rispetto a: diritto penale, diritto processuale penale, diritto amministrativo, diritto tributario, diritto pubblico comparato; diritto penale rispetto a: diritto processuale penale;

(previo svolgimento della pratica e superamento di un Esame di Stato, secondo quanto previsto dalla normativa vigente)

Funzione in un contesto di lavoro: Il conseguimento della laurea magistrale in Giurisprudenza è presupposto necessario per l’accesso al tirocinio forense. Il completamento del periodo di tirocinio previsto da legge consentirà all’aspirante avvocato la partecipazione all’esame di Stato, il cui superamento permetterà l’esercizio della professione di avvocato. L’avvocato rappresenta e tutela gli interessi del cliente (persona, impresa, organizzazione etc.) nelle questioni legali e nei diversi gradi di giudizio civile, penale, amministrativo;

redige contratti e atti giuridici; fornisce attività di consulenza legale; presta assistenza legale e svolge funzioni di arbitro e di mediatore.

Competenze associate alla funzione: Il laureato in giurisprudenza LM può svolgere le funzioni di praticante avvocato grazie alle conoscenze di diritto costituzionale, diritto e procedura civile, diritto e procedura penale, diritto amministrativo, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto tributario. Al termine del corso di studi ha acquisito, in particolare, le seguenti competenze:

  • Conoscenza dei testi e degli orientamenti (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza, dottrina etc.), con progressiva tendenza alla specializzazione in una delle diverse branche dell’ordinamento giuridico (diritto e procedura civile, diritto e procedura penale, diritto amministrativo sostanziale e processuale, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto tributario, in un contesto nazionale ed internazionale)
  • Capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta
  • Capacità di individuazione della strategia più opportuna per la risoluzione del caso concreto
  • Capacità di effettuare una ricerca di dottrina e giurisprudenza
  • Capacità di collaborare alla redazione di pareri e atti in lingua italiana
  • Capacità di relazionarsi con i clienti e di interagire con avvocati, magistrati, notai, funzionari di enti pubblici, gestori e dipendenti di imprese private, in forma scritta e orale, utilizzando un linguaggio giuridico corretto ed efficace
  • Capacità informatiche
  • Capacità di utilizzare nella pratica giuridica anche conoscenze dei principi e delle pratiche di economia e contabilità

Sbocchi occupazionali:

  1. Il laureato in Giurisprudenza LM inizia la sua attività svolgendo un periodo di tirocinio previsto dalla normativa vigente presso uno studio legale o, in parziale alternativa, frequentando una Scuola di Specializzazione per le professioni legali.
    Durante il periodo di pratica approfondisce le proprie conoscenze giuridiche, frequenta i vari uffici giudiziari e acquisisce competenze in ordine alla gestione e all’organizzazione dell’attività necessaria ai fini dell’esercizio della professione forense.
  2. Solo dopo aver superato l’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione forense l’avvocato può esercitare la professione in proprio o in forma associativa. L’accesso al patrocinio presso le giurisdizioni superiori (Corte costituzionale, Corte di cassazione, Consiglio di Stato, Tribunale superiore delle acque pubbliche)è regolato da legge e prevede, attualmente, dopo un periodo di esercizio continuato della professione forense il superamento di un esame o, in alternativa, la frequenza proficua di corsi presso la Scuola Superiore dell’avvocatura con verifica finale.

L’avvocato è tenuto ad un costante aggiornamento professionale attraverso la frequenza di corsi per la formazione permanente, come previsto dalla normativa vigente.

(previo superamento di Concorso nazionale, secondo quanto previsto dalla normativa vigente)

Funzione in un contesto di lavoro:

Il conseguimento della laurea magistrale in Giurisprudenza è presupposto necessario per laccesso al tirocinio notarile.

Il completamento del periodo di tirocinio previsto da legge consentirà allaspirante notaio la partecipazione al concorso notarile nazionale, il cui superamento permetterà l’esercizio della professione di notaio.

Il notaio riceve e redige atti giuridici inter vivos (compravendite, mutui, donazioni etc.) e atti di ultima volontà; attribuisce loro pubblica fede, svolgendo funzioni di pubblico ufficiale; li registra e li trascrive nei pubblici registri; li conserva; li autentica; ne rilascia copia, estratti e certificazioni.

Inoltre, il notaio accerta la volontà dei contraenti e la traduce in linguaggio giuridico, garantendo la legalità dell’atto redatto; consiglia alle parti l’atto più idoneo a raggiungere gli obiettivi prefissati; verifica la legalità dei contenuti oggetto degli atti e delle transazioni; verifica la conformità dei documenti; esegue accertamenti (ipotecari, catastali etc.) e fornisce consulenza specialistica (fiscale, civile, tributaria etc.).

Competenze associate alla funzione

Il laureato in giurisprudenza LM può svolgere le funzioni di praticante notaio grazie alle conoscenze di diritto costituzionale, diritto e procedura civile, diritto e procedura penale, diritto amministrativo, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto tributario. Al termine del corso di studi ha acquisito, in particolare, le seguenti competenze:

  • Conoscenza dei testi e degli orientamenti (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza, dottrina etc.)
  • Capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta
  • Capacità di collaborare alla redazione di atti inter vivos e mortis causa in lingua italiana
  • Capacità di effettuare una ricerca di dottrina e giurisprudenza
  • Capacità di relazionarsi con i clienti e di interagire con avvocati, magistrati, notai, funzionari di enti pubblici, gestori e dipendenti di imprese private, in forma scritta e orale, utilizzando un linguaggio giuridico corretto ed efficace
  • Capacità informatiche
  • Conoscenza dei principi e delle pratiche di economia e contabilità

Sbocchi occupazionali:

Il laureato in Giurisprudenza LM inizia la sua attività svolgendo un periodo di tirocinio previsto dalla normativa vigente presso uno studio notarile, avendo così l’opportunità di mettere in pratica le conoscenze acquisite negli anni di frequentazione dell’Università o, in parziale alternativa, frequentando una Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Durante il periodo di pratica approfondisce le proprie conoscenze giuridiche, frequenta i vari uffici giudiziari e acquisisce competenze in ordine alla gestione e all’organizzazione dell’attività necessaria ai fini dell’esercizio della professione notarile.

A seguito del superamento del concorso notarile, è disposta l’assegnazione di una delle sedi disponibili, nella quale è
tenuto ad avviare l’attività entro i termini previsti dalla normativa vigente.

(previo superamento di Concorso nazionale, secondo quanto previsto dalla normativa vigente)

Funzione in un contesto di lavoro: Il conseguimento della laurea magistrale in Giurisprudenza è presupposto necessario per laccesso alla Scuola di

Specializzazione per le Professioni legali (SSPL). La frequenza alle attività della SSPL, previo il superamento di un esame finale, ovvero il conseguimento di altro titolo equipollente stabilito da legge (tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari, conseguimento del titolo di dottore di ricerca, conseguimento del titolo di avvocato etc.), consentirà allaspirante magistrato di accedere al concorso nazionale bandito dal Ministero della Giustizia, il cui superamento permetterà l’esercizio delle funzioni di magistrato ordinario. Il magistrato, accerta le condizioni dell’azione, amministra la giustizia penale, civile, amministrativa.
Nell’ambito dell’attività giudiziaria egli provvede a fissare e a dirigere le udienze; esaminare e studiare gli atti processuali; nominare i consulenti; raccogliere e valutare informazioni o elementi probatori; ascoltare le parti e i loro difensori; condurre attività investigative; emettere provvedimenti. Il magistrato è tenuto, inoltre, a curare l’esecuzione delle pene; chiedere e applicare misure cautelari; verificare la costituzionalità o l’applicazione delle leggi; controllare e supervisionare l’operato del personale amministrativo.

Competenze associate alla funzione: Il laureato in giurisprudenza LM, grazie in particolare alle conoscenze di diritto costituzionale, diritto e procedura civile, diritto e procedura penale e diritto amministrativo, diritto commerciale, diritto tributario, diritto del lavoro, ha acquisito le seguenti competenze per svolgere le funzioni di tirocinante presso gli uffici giudiziari e per frequentare la Scuola di Specializzazione per le professioni legali:

  • Conoscenza dei testi e degli orientamenti (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza, dottrina etc.)
  • Capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta
  • Capacità di collaborare alla redazione di atti in lingua italiana
  • Capacità di comunicare efficacemente con gli operatori del settore giustizia (avvocati, parti, magistrati, polizia giudiziaria, ufficiali giudiziari etc.)
  • Capacità di effettuare una ricerca di dottrina e giurisprudenza
  • Capacità informatiche

Sbocchi occupazionali:

1) Il laureato in Giurisprudenza LM, per accedere al concorso nazionale, inizia la sua attività frequentando un corso di specializzazione a numero chiuso presso una Scuola di Specializzazione per le professioni legali (durata 2 anni); in alternativa, come previsto dalla normativa vigente, può svolgere il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari, conseguire il titolo di dottore di ricerca o di avvocato, lavorare presso le P.A.

2) deve risultare vincitore di concorso nazionale bandito dal Ministero della Giustizia

3) deve frequentare un corso obbligatorio di 6 mesi presso la Scuola Superiore della Magistratura.

Il Magistrato ordinario in tirocinio (MOT) deve svolgere un periodo di formazione di 18 mesi presso il tribunale, civile e penale, e presso la Procura della Repubblica. Trascorsi 2 anni assume le funzioni di Magistrato di Tribunale.
Occorrono ulteriori 11 anni per poter essere nominato Magistrato di Corte d’Appello e altri 7 per essere dichiarato idoneo alla nomina a Magistrato di Cassazione. Il Magistrato può svolgere la sua attività, in alcuni casi previo ulteriore concorso, presso le seguenti istituzioni: Consiglio Superiore della Magistratura, Corte Costituzionale, Corte di Cassazione, Corte dei Conti, Tribunali Amministrativi Regionali, Consiglio di Stato.

Funzione in un contesto di lavoro: La laurea magistrale in Giurisprudenza consente di svolgere un’attività nella qualità di esperto legale all’interno di imprese. Lesperto legale dellimpresa è in grado di partecipare alla gestione e al coordinamento dell’ufficio legale. Opera affinché le attività dell’impresa, le procedure e gli atti siano conformi alle norme giuridiche; cura o collabora alla predisposizione di pareri legali, pratiche amministrative; cura i rapporti con enti o soggetti esterni (sindacati, autorità giudiziaria etc.); cura o supervisiona la stipula dei contratti; gestisce o verifica gli aspetti legali dell’impresa, compreso il contenzioso. 

Competenze associate alla funzione: Il laureato in giurisprudenza LM, grazie in particolare alle conoscenze del diritto costituzionale, diritto e della procedura civile, del diritto e della procedura penale, del diritto amministrativo, diritto del lavoro e della sicurezza dell’impresa, del diritto tributario, del diritto commerciale, dell’economia politica, ha acquisito le seguenti competenze per svolgere le funzioni di esperto legale di impresa: Conoscenza dei testi e degli orientamenti (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza, dottrina etc.), Capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta Capacità di seguire attività correlate all’amministrazione e alla gestione di impresa Conoscenza delle procedure amministrative e di ufficio Conoscenza dei principi e delle pratiche di economia e contabilità Capacità di gestire il personale e le risorse umane Capacità di interagire con diverse professionalità e di comprendere le dinamiche dell’organizzazione aziendale Capacità di relazionarsi con gli altri (colleghi e clientela) Capacità informatiche 

Sbocchi occupazionali: L’esperto legale in impresa presta la propria attività quale dipendente o consulente presso imprese che producono beni materiali (agricole, artigianali, industriali e manifatturiere), imprese che producono servizi (di credito, assicurative, di intermediazione finanziaria, di trasporto, telecomunicazioni, commercio e distribuzione, somministrazione di lavoro e ricerca del personale, di consulenza, di formazione professionale, di certificazione, di intermediazione commerciale). L’esperto legale in impresa può prestare, inoltre, la propria attività quale dipendente o consulente studi professionali (legali ma anche notarili, commercialistici, tecnici, di architettura etc.). Di norma opera nelle direzioni centrali o nelle filiali capo area. Si tratta di carriera specialistica che può prendere le mosse da una posizione come collaboratore legale junior e culminare in quella di Responsabile dell’ufficio legale e contenzioso.

Funzione in un contesto di lavoro: La laurea magistrale in Giurisprudenza consente di svolgere la professione di esperto legale in enti pubblici. L’esperto legale dell’ente pubblico è in grado di partecipare attivamente alla gestione e al coordinamento dell’ufficio legale dell’ente nonché di gestire o verificare gli aspetti legali dell’ente; curare i rapporti con enti o soggetti esterni (Avvocatura dello Stato, Tribunali etc.); curare la fase istruttoria di procedimenti amministrativi; formulare e rispondere ad interpellanze; esaminare gli atti processuali; predisporre atti, pratiche o provvedimenti amministrativi; curare o supervisionare la stipula dei contratti. L’esperto legale ha, inoltre, il compito di prevenire il contenzioso e, qualora non vi riesca, di gestirlo sotto la sua responsabilità. 

Competenze associate alla funzione: Il laureato in giurisprudenza LM, grazie in particolare alle conoscenze del diritto costituzionale, diritto e della procedura civile, del diritto e della procedura penale, del diritto amministrativo, diritto del lavoro e della sicurezza dell’impresa, del diritto tributario, del diritto commerciale, dell’economia politica, ha acquisito le seguenti competenze per svolgere le funzioni di esperto legale in enti pubblici: 

– Conoscenza dei testi e degli orientamenti (leggi, regolamenti, procedure, giurisprudenza, dottrina etc.) 

– Capacità di inquadramento e di qualificazione della fattispecie concreta 

– Capacità di collaborare alla redazione di pareri ed atti in lingua italiana 

– Capacità di collaborare ai processi di amministrazione e gestione dell’ente 

– Conoscenza dei principi e delle pratiche di economia e contabilità

– Capacità di gestire il personale e le risorse umane 

– Capacità di interagire con diverse professionalità e di comprendere le dinamiche dell’organizzazione del lavoro interna 

– Capacità di relazionarsi con il pubblico 

– Capacità informatiche

Sbocchi occupazionali: L’esperto legale in enti pubblici può esercitare la propria professionalità a livello, nazionale e internazionale. In ambito nazionale, previo superamento di concorso indetto dalla Pubblica Amministrazione, può rivestire posizioni di elevata qualificazione a livello di governo locale (Comuni, Regioni, Province); negli Enti funzionali (ASL, Camere di Commercio, Università, Aziende pubbliche); nelle Organizzazioni nazionali (Governo, Parlamento); nell’Agenzia delle Imposte; negli Ispettorati del Lavoro. Egli può, inoltre, svolgere l’attività di operatore dell’amministrazione giudiziaria (Cancellerie dei Tribunali e delle Procure). In ambito internazionale può svolgere la carriera diplomatica e accedere, tramite concorso, a ruoli di prestigio e di responsabilità a livello di Organizzazioni internazionali governative e non.

LINGUA CORSO ITALIANO
TELEMATICA
ANNI ATTIVI: I, II, III, IV, V

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